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COSA FARE IN CASO DI.....

MALARIA  (autotrattamento)

E’ indicato effettuare una terapia di emergenza della malaria (autotrattamento) quando ricorrono entrambe queste condizioni:

  • Comparsa di febbre dopo almeno 7 giorni di permanenza in area malarica

  • Impossibilità ad accedere ad una struttura sanitaria entro 24 ore dall’inizio dei sintomi

La terapia di emergenza è una misura temporanea: occorre farsi visitare da un

medico non appena possibile.

I  farmaci per la terapia  di emergenza della malaria devono  essere consigliati da un esperto prima della partenza.

 

Piperachina Diidroartemisinina

Il farmaco va assunto per via orale per 3 giorni consecutivi al seguente dosaggio giornaliero in unica soluzione:

 

Bambini                                                             Adulti

Peso                     Dosaggio                            Peso                       Dosaggio

5 – 6 Kg                ½ cpr pediatrica                36 - 74 Kg              3cpr

7 – 12 Kg              1 cpr  pediatrica                >75 Kg                   4cpr

13 – 23 Kg            1 cpr

24 – 35 Kg            2 cpr

                    

Assumere il farmaco con  acqua e lontano dai pasti (a digiuno 3 ore prima e 3 ore dopo l’assunzione). Per i bambini le compresse possono essere frantumate e miscelate in acqua potabile.

In caso di vomito entro 30 minuti dall'assunzione deve essere assunta di nuovo la dose intera, in caso di vomito dopo i 30 minuti ed entro 1 ora dall'assunzione deve essere assunta di nuovo mezza dose.

 

Atovaquone Proguanile

Il farmaco va assunto per via orale per 3 giorni consecutivi al seguente dosaggio giornaliero in unica soluzione:

 

Bambini

Peso                                               Dosaggio

5 – 8 Kg                                          2 cpr pediatriche

9 – 10 Kg                                        3 cpr pediatriche

11 – 20 Kg                                      1 cpr adulti

21 – 30 Kg                                      2 cpr adulti

31 – 40 Kg                                      3 cpr adulti

FEBBRE

La febbre è un aumento della temperatura corporea oltre i 37,5°C ascellari e i 38°C rettali che può riconoscere diverse cause tra le quali le infezioni da virus o batteri sono frequenti.

L'aumento di temperatura può associarsi ad altri sintomi quali brividi, dolori muscolari, tosse, mal di gola, nausea, diarrea.

In caso di febbre è importante bere per ripristinare le scorte di liquidi dell'organismo, mangiare cibi semplici e digeribili e stare a riposo. Si può assumere un antipiretico come il paracetamolo alle dosi indicate nel foglietto illustrativo. Non è consigliata l'assunzione di acido acetilsalicilico (es. aspirina) nelle zone dove è presente la Dengue per il rischio di emorragie.

E' molto importante sapere che:

- se  state visitando o se avete visitato una zona malarica e compare febbre dopo almeno 7 giorni occorre recarsi con urgenza (entro 24 ore) in un centro sanitario per fare il test della malaria. Se non è possibile fare una diagnosi in tempi brevi ed avete con voi un farmaco per la terapia della malaria che vi è stato consigliato prima della partenza vi è l'indicazione per la sua assunzione (vedi anche la sezione “Consigli”).

- se compare febbre dopo il rientro dal viaggio, anche a distanza di mesi, rivolgersi prontamente al proprio medico o in ospedale riferendo con precisione il viaggio e le zone visitate.  

DIARREA

La diarrea in viaggio è uno dei disturbi più comuni che tende a risolversi in 3 – 4 giorni senza necessità di terapia con farmaci.

Anche nei casi lievi è comunque necessaria la reidratazione con appositi prodotti (ricordarsi di metterli in valigia) che vanno sciolti in acqua potabile e bevuti a volontà.

In mancanza di reidratanti già pronti è possibile preparare in casa questa soluzione: 6 cucchiaini di zucchero, 1 cucchiaino di sale da cucina, 1 litro di acqua potabile.

Attenzione: i bambini e gli anziani sono più a rischio di disidratazione!  

L’antibiotico più utilizzato contro la diarrea è la Rifaximina, per i bambini e le donne in gravidanza è invece indicata l’Azitromicina.

Se è necessario un immediato controllo dei sintomi è possibile assumere un farmaco che riduce la motilità intestinale come la Loperamide (da non usare nei bambini).

Se la diarrea produce grave disidratazione o non risponde alla terapia entro 3 giorni in particolare se c’è sangue nelle feci, vomito ripetuto e febbre si deve consultare un medico. 

PUNTURE DI ANIMALI

- Punture di insetto. In caso di dolore intenso il ghiaccio può portare sollievo. L'utilizzo di gel astringete a base di cloruro di alluminio ha un effetto anti prurito immediato. Le pomate a base di cortisone non agiscono subito e il loro uso va riservato in caso di intense reazioni cutanee di tipo allergico. 

- Punture di medusa. Occorre sciacquare ripetutamente la pelle con acqua di mare per asportare ogni eventuale residuo di tentacolo di medusa, aiutandosi se necessario con delle pinzette. Se possibile fare impacchi con acqua calda a 42°C o con ghiaccio. Non massaggiare, non apporre bendaggi e non utilizzare ammoniaca. L'utilizzo di un gel a base di cloruro di alluminio può alleviare il bruciore. In caso di comparsa di una reazione cutanea estesa, di difficoltà respiratoria o di altri sintomi è necessario richiedere l'intervento sanitario. In alcune zone possono essere presenti meduse molto pericolose e addirittura mortali come le cubomeduse nei mari dell’Australia tropicale.

- Puntura del pesce tracina. E' necessario asportare l'eventuale spina rimasta conficcata ed immergere la parte in acqua calda per un'ora, in assenza di acqua calda immergere il piede nella sabbia calda mentre non va usato il ghiaccio.

- Morso di zecca. La zecca va asportata afferrandola con una pinzetta ben applicata alla cute e tirando con una leggera rotazione. Dopo l'estrazione applicare un disinfettante che non colora la pelle. Fare attenzione  per 30-40 giorni per individuare l'insorgenza di sintomi sospetti di infezione quali il rossore nel punto del morso e la febbre che vanno segnalati al medico.      

COLPO DI CALORE

Il colpo di calore è dovuto ad un aumento della temperatura corporea per effetto del clima molto caldo e umido. Si differenzia  dal colpo di sole che è causato dall'esposizione diretta ai raggi solari e può associarsi a scottature.

Il colpo di calore si manifesta con cute calda, volto arrossato, senso di vertigine,  irritabilità, confusione mentale. I bambini e gli anziani sono a maggior rischio, attenzione anche a chi fa intensa attività fisica in presenza di elevate temperature.

Cosa fare in caso di colpo di calore: posizionare la persona all'ombra e al fresco (non sotto l'ombrellone o la tenda) con la testa in alto, bere bevande non fredde, spruzzare sul corpo acqua tiepida (non fredda perchè ostacolerebbe la dispersione del calore) e applicare spugnature fresche sulla fronte. Se i sintomi peggiorano occorre richiedere l'intervento medico.

In AEREO

Per i lunghi viaggi in aereo vi sono alcuni consigli utili per la salute:

- una prolungata immobilità può determinare il ristagno di sangue nelle parti inferiori del corpo e determinare una trombosi venosa delle gambe con gonfiore e possibile sviluppo di coaguli. Obesità, fumo, tumori, età > 60 anni, gravidanza o trattamento ormonale sostitutivo o anticoncezionale, recente intervento chirurgico sono fattori che aumentano il rischio di trombosi.

Per prevenire questo disturbo è utile alzarsi e camminare almeno ogni ora, muovere le caviglie mentre si sta seduti per contrarre i polpacci, bere molti liquidi.

- "jet lag" o sindrome dei fusi orari, quando si attraversano molti fusi orari si ha un'alterazione dei ritmi biologici dell'organismo che si manifesta con insonnia, stanchezza, malessere, depressione, inappetenza. Questi disturbi si verificano più frequentemente per i viaggi verso est.

Per ridurre questo disagio è utile nei due giorni precedenti la partenza andare a letto più tardi del solito se si viaggia verso ovest e più presto se verso est; all'arrivo è opportuno un periodo di riposo; in caso di insonnia può essere di aiuto un blando sonnifero; in alcuni casi l'assunzione di melatonina un'ora prima di coricarsi per le prime notti dopo l'arrivo può dare giovamento anche se la sua reale efficacia è ancora oggetto di studio.   

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